Dal 20 maggio sono 7.728 ore di ambulanza, 18.000 ore di volontariato nel trasporto di emergenza urgenza e sanitario ordinario. Tre ospedali evacuati. Sono solo alcuni dei numeri delle attività delle pubbliche assistenze della Provincia di Modena che hanno operato nel corso dell’emergenza terremoto. Un impegno iniziato alle 4.19 del 20 maggio con l’attivazione, da parte della Centrale operativa Modena Soccorso, del Coordinamento Provinciale dell’Anpas. L’evacuazione dell’Ospedale di Mirandola è stato il primo intervento effettuato dalle pubbliche assistenze modenesi. Alle ore 5 il Posto Medico Avanzato (PMA) era già stato montato dalla Croce Blu di Mirandola e i sanitari dell’Ospedale hanno allestito un Pronto soccorso. Successivamente sono giunte sul posto 33 ambulanze delle Pubbliche Assistenze della provincia, 13 pulmini, 6 automobili e un furgone radiomonbile per la gestione dell’intervento. Fabrizio Pregliasco, Vice Presidente Nazionale Anpas con delega alle Politiche Sanitarie e affidamento dei servizi, dichiara: «La resilienza delle pubbliche assistenze si è dimostrata determinante per l’emergenza. Nonostante il terremoto abbia colpito gli stessi volontari, le loro famiglie e, in alcuni casi il loro lavoro, il loro apporto e la loro professionalità sono stati fondamentali: hanno reagito immediatamente, indossando comunque la loro divisa, e si sono messi a disposizione della cittadinanza. Speriamo che questo possa essere d’esempio per tanti altri cittadini che, anche alla luce di questo evento, potranno impegnarsi per i propri territori come hanno fatto i nostri volontari: un’esperienza come questa è l’ennesima dimostrazione di quanto ci sia bisogno di cittadini attivi e preparati sia per rispondere alle emergenze, sia a garantire il sistema sociosanitario in “tempi di pace”».
Oltre a essere parte attiva nel potenziamento dei mezzi e degli equipaggi per l’emergenza, le 6 pubbliche assistenze dell’Area Nord (5 delle quali con le sedi lesionate dalle scosse), hanno assistito la popolazione e hanno continuato a garantire tutti i servizi per le loro comunità. Anche dopo la seconda scossa, quella del 29 maggio, la risposta della rete delle pubbliche assistenze dell’Emilia Romagna, ha consentito, anche insieme alle altre componenti del soccorso, di procedere all’evacuazione dell’ospedale di Carpi.
In tutti i comuni nei quali sono presenti, le pubbliche assistenze Anpas affiancano le Istituzioni di prossimità (Comuni, Protezione Civile, sistema 118) nella gestione dell’emergenza, dell’ordinario, nell’assistenza alle comunità colpite.
Sono 6.192 le ore di servizio che, dal 21 maggio al 25 giugno, sono state impiegate per potenziare il servizio di emergenza urgenza coordinate dal 118. 1.536 le ore di trasporto sanitario fino al 20 giugno. Sempre su richiesta del 118, è stato potenziato il servizio di emergenza dell’area Nord di Modena che, dal 21 maggio, hanno garantito 10 ambulanze h24 (dislocate a Mirandola, Massa Finalese, San Felice SUl Panaro, Medolla, Camposanto e Cavezzo). Nella zona dell’Appennino, le Pubbliche assistenze stanno coordinando e raccogliendo i beni di prima necessità e i materiali che consegnano direttamente ai campi di Protezione civile e ai campi spontanei.
Fonte: http://www.romaest.it